Giovanni Verga
I Malavoglia: in questo romanzo sono presenti i capi saldi del verismo: l’autore sparisce e si cala in una voce narrante che appartiene al mondo rappresentato e non c’è più quella messa in scena dei personaggi che era presente nei Promessi Sposi.
Esclusa quindi la presentazione al lettore, viene inserita all’inizio dell’opera una scena corale in cui compaiono i personaggi che possono così essere riconosciuti dall’autore. Così come i personaggi, nemmeno i luoghi vengono presentati e parla quindi di Acitrezza come se si rivolgesse ad altri popolani che abitano quei luoghi.
Dal punto di vista linguistico Verga non ricorre al dialetto, bensì all’italiano parlato dai siciliani dotati di una minima cultura.
Temi: vengono inseriti numerosi elementi storici, colera, malcontento popolare per le tasse, ricordo di Garibaldi e delle sue imprese e la contrapposizione tra repubblicani a favore dell’U.I ed i clericali contrari. Questi tempi storici sono inseriti dentro uno spazio rurale e pre moderno, un piccolo villaggio e i campi circostanti. Lo spazio ed il tempo si fondono in uno spazio/tempo mitico, che segue i ritmi della natura (in armonia con i personaggi) e quelli della famiglia.
Famiglia -> rappresenta la componente romantica del romanzo, perché in essa sopravvivono quei valori autentici che non ci sono più nella società moderna.
Mastro don Gesualdo: già dal titolo si capisce come Verga voglia raffigurare un arrampicatore sociale, raccontando la storia di un mastro, cioè un muratore, che diventa un ricco borghese e acquisisce l’appellativo di don.
Personaggi: la narrazione è dedicata ai singoli momenti della vita di Gesualdo, con salti temporali di molti anni tra un evento e l’altro. Il racconto è più frammentato rispetto a I Malavoglia, che ha una narrazione più compatta e progressiva.
Nei Malavoglia il protagonista è un intero villaggio; in Mastro don Gesualdo il protagonista è Gesualdo, rappresentato prima del momento della sua ascesa sociale, per poi parlare della decadenza economica e crollo fisico (cancro allo stomaco) susseguito dalla morte.
Qui il valore della famiglia è dissolto, in quanto dominano le gelosie e le vendette. Un ruolo importante lo hanno le figure femminili, vittime delle leggi sociali.
Gesualdo è vittima di un conflitto interiore, tra la logica economica ed il rimorso nei confronti degli affetti familiari da lui violati.
In Mastro don Gesualdo la pulsione per la vita è una cosa unica con la passione per la roba, quindi il momento in cui manca, coincide con la malattia e la morte, la quale è solitaria.