La storia dei cartoni animatiValerio
I cartoni animati sono dei disegni su una striscia che scorre molto velocemente.
All’inizio del Novecento i cartoni animati erano in bianco e nero e il sonoro era assente, inoltre venivano proiettati prima dei film. I protagonisti erano dei buffi animaletti che si muovevano.
Con gli anni venti c’è una svolta storica: l’americano Walt Disney unisce ai disegni animati la musica, le parole e gli effetti sonori aumentando l’effetto comico delle situazioni.
Il più antico cartone sonoro risale al 1928 a cui seguono, negli anni, grandi successi come Biancaneve e i sette nani, la carica dei 101 e Tarzan.
Un altro grande studio di famosi cartoni animati, dopo quello della Walt Disney , è quello della Warner Bros. In questi cartoni i protagonisti rompono la “finzione narrativa”.
Negli anni Cinquanta con la diffusione della televisione, si passa dai lungometraggi ai mediometraggi, nascono così cartoni come Scooby Doo e i Flintstones adatti ad un pubblico infantile.
Sempre in questi anni il Giappone si lancia nella produzione di cartoni , con storie però più mature destinate a fasce di spettatori più adulti.
Anche l’Italia ha prodotto cartoni animati con il talento di grandi artisti come Bruno Bozzetti che accosta cartoni e attori in lungometraggi. Nascono poi cartoni di grande interesse come la gabbianella e il gatto.
Attualmente i cartoni sono in rapida evoluzione grazie anche al miglioramento della qualità grafica con l’uso del computer. Gli studi americani stanno producendo nuovi cartoni, non più per soli bambini. Possiamo infatti vedere la serie dei Simpsons, che critica con sarcasmo la società americana.
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