Nel 600 il clima sempre più umido e freddo diede inizio a una grande carestia. A questa si affiancò anche la peste che decimò la popolazione europea. Con questi avvenimenti cominciò a diffondersi una nuova mentalità razionalista che negava l’esistenza di un castigo divino voluto da Dio. Ovviamente in alcuni casi vi era ancora la ricerca di un capro espiatorio, tuttavia si cercò anche di trovare un metodo di prevenzione, affidata agli ufficiali di sanità. Questi avevano il compito di mantenersi informati sulle località colpite dalla peste e di tenere la peste fuori dai confini del proprio stato.
La mortalità infantile era molto elevata, si credeva che il neonato morto senza battesimo finisse nel limbo dunque il battesimo veniva celebrato il giorno stesso della nascita o in alcuni casi si ricorreva al santuario, nel quale si portava il piccolo appena deceduto. Anche il tasso di mortalità era molto elevata, la popolazione era giovane.
Nel medioevo il povero era considerato l’immagine di Cristo, nel 600, invece, era accusato di essere pigro e ozioso, dunque preferiva mendicare che lavorare. Gli stati d’Europa si preoccuparono di distinguere i falsi poveri e imbroglioni, che avevano l’opportunità di lavorare dai veri poveri. In Francia nacquero appositamente luoghi destinati alla loro reclusione.
Nella prima metà del 600 la caccia alle streghe raggiunse il suo apice, si pensava che queste si radunassero insieme agli stregoni di notte, tale raduno era detto sabba. Nella seconda metà del 600 tuttavia, come per la carestia e la peste, si diffuse una nuova mentalità razionalista.
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