Con il termine barocco si indica lo stile che abbracciò le arti, la musica e la filosofia nel periodo che va dalla fine del XVI secolo alla metà del XVIII. Dunque inizia al termine del periodo tardo rinascimentale ed interessa anch’esso un vasto campo di fenomeni artistici. La cultura letteraria del Barocco doveva insistere su una rottura delle regole affermatesi nel rinascimento. Tra le caratteristiche del Barocco si distinse la trattazione di temi considerati insoliti quali il brutto, il grottesco, il deforme, il macabro. All’opposto dell’età rinascimentale, il Barocco è interessato non all’armonia e all’ordine della natura quanto piuttosto all’anomalia, all’eccezione e al difetto. Tale gusto è generato dalle recenti scoperte scientifiche, che avevano dimostrato che il mondo e la natura erano ben diverse da come una tradizione millenaria li aveva descritti. La metafora ( letteralmente “ trasposizione”) è una figura retorica antichissima che trova un largo impiego nel linguaggio barocco, ma che si discosta dall’uso tradizionale e classico: lega infatti tra loro ambiti semantici che non sono sentiti come particolarmente vicini, e che vengono congiunti in maniera insolita e arbitraria, allo scopo di divertire e meravigliare. Tra i principali esponenti della lirica barocca, è opportuno citare la figura di Giovan Battista Marino.
Marino era un intellettuale disincantato, scelse di non chiudersi di una singola corte, era un personaggio poliedrico: “un cavaliere”, un seduttore, un uomo cortese. Secondo Marino il lettore avrebbe trovato il piacere in tutto ciò che era consueto, inatteso e stupefacente. Il poeta eccellente era colui che imitava e saccheggiava in modo spregiudicato i poeti che lo avevano preceduto, senza il timore di essere accusato di scarsa originalità. Questo uso spregiudicato nei confronti degli autori del passato segna la fine di un rapporto di subordinazione verso il mondo classico e il rinascimento. Siamo di fronte a una prospettiva anticlassicista.
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