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Riassunto su Cartesio

Cartesio

Con metodo Cartesio intende un procedimento di indagine che si concretizza in una serie di regole atte a evitare l’errore. Le regole del metodo ricalcano il procedimento matematico, esse sono, l’evidenza, l’analisi, la sintesi e l’enumerazione. Il dubbio metodico è il procedimento con il quale, attraverso l’esercizio del dubbio, si arriva a delle conoscenze indubitabili, data poi, l’ipotesi di un genio maligno che inganna, facendo apparire chiaro ed evidente ciò che è falso e assurdo, si giunge al dubbio iperbolico dove il dubbio si estende a ogni cosa.

Secondo Cartesio, per ingannarmi o per essere ingannato da un genio maligno, io devo esistere. Può dubitare solo chi esiste; l’unica verità che si sottrae al dubbio è il cogito ergo sum, io esisto come cosa che dubita, come cosa che pensa, il cogito è dunque la certezza indubitabile che il soggetto ha di se stesso in quanto sostanza pensante.

Per dimostrare dell’esistenza di Dio, Cartesio distingue le idee in tre categorie, quelle innate ovvero quelle presenti fina dalla nascita, quelle avventizie, che provengono dall’esterno e quelle fattizie, che sono state formate da noi stessi.

L’ide di Dio è l’idea di una sostanza infinita e non può trovare la sua causa in un essere finito come l’uomo, questa idea proviene dall’esterno, Dio, infatti, ha creato l’uomo dandogli quell’idea dell’infinito.

Ammettendo l’esistenza dei corpi, Cartesio ammette l’esistenza, oltre della sostanza pensante, di una sostanza corporea o estesa, la sostanza pensante è incorporea, inestesa e consapevole, la sostanza estesa è corporea, spaziale, inconsapevole, meccanicamente determinata, ovvero che agisce secondo le forze meccaniche che dominano la natura. Per spiegare il rapporto mente-corpo, anima-corpo fa ricorso alla ghiandola pineale, quella parte del cervello che non essendo doppia, unifica le sensazioni che vengono dagli organi di senso.

La fisica di Cartesio ha l’obiettivo di ricondurre l’infinita varietà dei fenomeni del mondo fisico all’estensione e al moto. Entrambi hanno origine da Dio, al quale si deve la creazione della res extensa e il conferimento a essa della quantità di moto. L’ unico motore del mondo è dato dall’originaria quantità di moto, dunque Cartesio rifiuta tutte quelle forze che dovrebbero manifestarsi a distanza. L’universo fisico cartesiano è dominato da due sole leggi: il principio d’inerzia e il principio della conservazione della quantità di moto. Per Cartesio l’uomo è una macchina di cui la res cogitans si serve.

Cartesio distingue nell’anima azioni e affezioni, le azioni dipendono dalla volontà, le affezioni sono involontarie. La forza dell’anima è vincere le emozioni, la sua debolezza è lasciarsi dominare da queste. Tristezza e gioia sono le emozioni fondamentali, la prima avverte l’anima delle cose che danneggiano il corpo, la seconda che giovano al corpo. Il dominio sulle emozioni è la saggezza.

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