Il neo platonismo è l’ultima manifestazione del platonismo nel mondo antico. Elementi pitagorici, aristotelici e stoici vengono fusi in una vasta sintesi che influenzerà il pensiero cristiano e medievale. Fondatore del neoplatonismo è Ammonio Sacca , la figura di maggior spicco è Plotino. Plotino forma una filosofia nuova e profondamente originale. Pur riprendendo la molteplicità delle cose , plotino pone come loro condizione l’unità. Infatti la molteplicità sarebbe impensabile senza l’unità , perfino il due presuppone l’uno . Ovviamente gli esseri minori hanno meno unità mentre quelli maggiori di più, fino a che si giunge all’uno assoluto , da cui deriva tutto . Per Plotino il pensiero implica una dualità di pensante e pensato , oltre che una molteplicità di idee. E’ pertanto necessario risalire a un unità che stia oltre il sensibile , oltre l’intelligenza e l’intellegibile: così Plotino arriva all’Uno in sé. Questo è Dio , in quanto è fondamento del mondo sensibile e intelligibile. Plotino afferma che l’uno è radicalmente diverso da tutto ciò di cui è principio. Innanzitutto l’uno è infinito , non un infinito matematico bensì metafisico , da intendersi come illimitatezza della potenza. In quanto infinito , l’uno è privo di forma e di figura . l’uno risulta ( teologia negativa ) inesauribile e è impensabile e indicibile . L’uno appare quindi come l’assolutamente altro di cui si può dire soltanto ciò che non è. Plotino afferma anche che l’uno può essere bene e causa. Plotino ricorre ad un linguaggio allusivo e metaforico per rispondere alle domande : perché dall’uno derivano i molti ? come avviene tale derivazione ? . Alla prima Plotino risponde proponendo l’immagine figurata di una sovrabbondanza d’essere che non può fare a meno di traboccare e di generare. Alla seconda risponde con i concetti-metafora di irradiazione ed emanazione. Il processo di emanazione si concretizza in una serie di ipostasi : la prima è l’uno stesso ;la seconda è l’intelletto , che sorge da un atto di contemplazione dell’uno, per plotino l’intelletto pensa tutti gli infiniti pensieri pensabili ovvero le idee platoniche ; la terza è l’anima che da un lato guarda l’intelletto e dall’altro la materia . ogni ipostasi nasce dalla contemplazione di quella precedente. L’uno l’intelletto e l’anima formano il mondo intelligibile. Il mondo corporeo implica anche un altro principio : la materia , che plotino concepisce come privazione del positicvo e l’associa al non essere e al male. La temporalità ,per plotino , nasce dall’attività dell’anima del mondo. L’uomo ha un sentimento di nostalgia , vuole ritornale all’origine . Questa nostalgia risulta aggravata da una duplice colpa dell’anima : la prima consiste nel suo desiderio di appartenere e di legarsi all’individualità corporea; la seconda consiste nel fatto che l’anima si prende eccessiva cura del corpo. La prima tappa del ritorno all’uno è la liberazione , tramite le virtù civili ,o etiche , da ogni rapporto di dipendenza nei confronti del corpo . Con l’intelligenza e la sapienza l’anima si abitua a operare da sola; con la temperanza si libera dalle passioni ; con il coraggio non teme di separarsi dal corpo ; con la giustizia fa si che comandi soltanto la ragione o l’intelletto. Nell’amore l’uomo si solleva gradualmente dalla contemplazione della bellezza corporea a quella incorporea . Infine attraverso la filosofia l’uomo procede verso la fonte stessa della bellezza , ossia verso l’uno in se. All’uno-Dio l’uomo può giungere solo tramite l’estasi
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