L’eredità di Carlo d’Asburgo Nonni materni: Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia ebbero 5 figli/e:
1.
1 figlio maschio: Giovanni di Castiglia, che morì senza lasciare eredi.
4 figlie femmine: La corona passerà per Giovanna di Castiglia.
Nonni paterni: Massimiliano d’Asburgo e Maria Bianca di Borgogna ebbero 3 figli/e:
1.
2 Figli maschi: Filippo d’Asburgo era il primogenito.
1 figlia femmina: Per la quale non poteva passare l’eredità.
Giovanna di Castiglia e Filippo d’Asburgo si sposarono, ed il loro primo figlio fu: Carlo. Carlo ereditò quindi: Da parte paterna: Paesi Bassi, Lussemburgo e Franca contea. Da parte materna: Corone di Spagna con relativi possessi: Sardegna, Sicilia, regno di Napoli e i possedimenti americani.
L’amministrazione dei regni da parte di Carlo ‐ SPAGNA: Carlo nel 1517 compì il suo primo viaggio in Spagna, ed essendo un re straniero inquietava gli spagnoli. Infatti le cortes spagnole diffidarono dell’arrivo di Carlo, pensando venisse per fare gli interessi di Anversa1. Nonostante tutto, Carlo promise tutto ciò che gli venne richiesto: che in Spagna non sarebbero entrati vescovi stranieri; che le lingue spagnole sarebbero rimaste ufficiali di corte; che nessuna innovazione sarebbe stata introdotta in fatto di imposte. ‐ IMPERO GERMANICO: Alla morte di Massimiliano, egli entrò in possesso della casa d’Austria, e dovette concorrere per essere eletto imperatore dal collegio dei 7 principi. Anche in Germania egli era visto come straniero, e, visto il gran potere riunito nelle sue mani, si temeva potesse regnare con metodi assolutistici. Concorrevano con lui Federico il Savio2 e Francesco I. Ma molto importante era riuscire a persuadere i principi elettori con offerte in denaro, quindi la lotta si basava sulla loro capacità a convincere i banchieri. Per una serie di eventi, Carlo riuscì ad essere eletto imperatore nel 1519, prendendo il nome di Carlo V. ‐ INFINE: Carlo V possedeva paesi con tradizioni ed interessi diversi e divergenti, e quindi vi erano grandi difficoltà ad amministrarli. Nel 1520 andò a ricevere la corona imperiale. Molte città castigliane (ma anche aragonesi) rappresentate nelle cortes si ribellarono poiché non tolleravano che gli interessi spagnoli venissero subordinati alla politica tedesca. Le rivolte si spensero nel 1522 quando Carlo promise di rispettare gli interessi spagnoli.
Il conflitto tra Spagna e Francia
La guerra contro la Francia: lega antiasburgica e sacco di Roma Francesco I (re di Francia), sentendosi circondato da Carlo V (che lo aveva sconfitto all’elezione), decise di riprendere la guerra, sul territorio italiano. Dopo una prima vittoria su Milano, Francesco subì due dure sconfitte: Bicocca e Pavia. Francesco venne rinchiuso a Madrid, dove fu lasciato libero solo in cambio dei possedimenti di Milano, Napoli e Borgogna, dopo 14 mesi. Venne a crearsi, con il secondo papa Medici, la lega antiasburgica (lega di Cognac) che riuniva: Francesco I, il papa, Firenze, Milano, Genova, Venezia. Così un esercito di lanzichenecchi3 attaccò Roma, sconfiggendo la lega, e saccheggiando ciò che potevano: il papa fu costretto a rifugiasi a Castel Sant’Angelo. La lega si era disfatta, in seguito al saccheggio, Genova si schierò dalla parte di Carlo V, e Firenze scacciò i Medici. Nel 1526 a Cambrai vi fu una nuova pace tra Carlo, Francesco: dominio asburgico in Italia. Carlo, per rendere onore al suo titolo d’imperatore, si fece incoronare direttamente dal papa.
Carlo V in lotta su tre fronti ‐ LA QUESTIONE PROTESTANTE: Carlo V era sempre stato contro Lutero, e, pur essendo un cattolico convinto, volle evitare che la Germania venisse spaccata dalla controversia religiosa, tentando la riconciliazione. Infatti il sacco di Roma era un chiaro esempio di punizione contro la Chiesa corrotta, ma Carlo non poteva fare a meno dell’appoggio del papa per evitare una tragica lotta religiosa in Germania. ‐ LA QUESTIONE DEI TURCHI: Il progetto di restaurazione dell’autorità imperiale sull’Europa incontro numerosi ostacoli. Un’altra minaccia fu rappresentata dai Turchi: alla morte del re Luigi II, Boemia ed Ungheria passarono a Ferdinando, ma i turchi dilagavano nella regione danubiana. ‐ ALLEANZA TRA FRANCIA E PROTESTANTI: Carlo V, grazie ad un’alleanza nella Persia la quale attaccò da est i turchi, bloccò la loro avanzata. Francesi e protestanti arrivarono ad allearsi contro Carlo. Ma i possedimenti di Carlo erano lontani dall’essere un complesso unitario, essendo più che altro un mosaico di paesi indipendenti. Così Carlo cercò di attuare diverse politiche: 1) Rinnovare lo spirito di crociata, attaccando i turchi nel Mediterraneo; 2) Difendere gli interessi della Spagna in Italia, opponendosi alle rinnovate pretese da parte di Francesco I; 3) Restaurare il potere imperiale in Germania e in tutta Europa, ponendosi come “fautore” della conciliazione religiosa tra cattolici e protestanti.
La ripresa della guerra in Italia e nel Mediterraneo Francesco I andò ad occupare Savoia e il Piemonte, attraverso cui sarebbe potuto arrivare facilmente in Italia. Ma la guerra che ne seguì fu interrotta con una tregua decennale (Nizza 1538) lasciando i francesi in Piemonte e gli spagnoli a Milano, con un nulla di fatto. Nel 1542 cominciò tra Francesco I e Carlo V una nuova guerra, la quarta, conclusasi (Crèpy 1544) con la rinuncia di Francesco I di ogni diritto su Napoli e con quella di Carlo della Borgogna. Con una clausola segreta impedì ogni alleanza da Francesco e i protestanti, e con una tregua con Solimano, l’imperatore era alla resa dei conti con i protestanti, dopo ogni tentativo di riconciliazione fallito. La lega di Smalcalda nel 1547 subì una dura sconfitta, ma ciò non fece che spingere i principi ad aderire alla lega protestante. L’alleanza del 1550 tra protestanti e Francia (Enrico II nuovo re dal 1574), portarono a Carlo a spartire l’impero, poiché si rese conto che non era possibile combattere simultaneamente contro due nemici. Quindi: A Filippo: Spagna, domini americani, i Paesi Bassi e i domini italiani. A Ferdinando: Boemia, Ungheria, terre asburgiche: ottenne la corona imperiale nel 1556. Si crearono così due rami dinastici della famiglia Asburgo: Asburgo di Spagna e Asburgo d’Austria. Così i nemici vennero “divisi”.
1 Infatti egli arrivò in spagna scortato dai mercanti di Anversa, e da banchieri tedeschi e italiani.
2 Protettore di Martin Lutero.
3 Erano i fanti mercenari tedeschi.
4 Composto
Le paci di Augusta e di Cateau‐Cambrèsis Asburgo di Spagna: dovettero combattere i Francesi e i Turchi nel Mediterraneo e nell’Atlantico. Asburgo d’Austria: dovettero combattere i protestanti tedeschi e l’avanzata dei turchi lungo il Danubio. Dei due problemi, il primo che venne risolto fu quello dei protestanti. Ferdinando infatti presiedette la dieta del 1555 (Augusta) con la quale venne approvato un piano di pacificazione religiosa. La religione riformata luterana fu libera di essere professata in Germania, ma i sudditi di ciascun territorio dovevano seguire la scelta religiosa del loro sovrano: cuiuis regio eius religio. La guerra franco‐spagnola riprese nel 1557: Filippo II (figlio di Carlo V) contro Enrico II (successore di Federico I). I costi insostenibili della guerra portarono alla pace si Cateau‐Cambrèsis . Enrico rinunciò alle terre dei Savoia e riconobbe l’egemonia spagnola in Italia; la Francia ottenne Metz, Toul e Verdun e tolse l’Inghilterra.