La vecchia serva, mandata dall’innominato incontro a Lucia, raggiunge la carrozza all’osteria della Malanotte e qui ,la giovane, viene caricata su una portantina e trasportata al castello. Le preghiere di Lucia non commuovono la donna, ma le portano alla mente una religiosità dimenticata. Il Nibbio intanto corre dal suo signore per riferirgli l’esito della missione e confida al suo padrone di aver provato compassione per Lucia. Sorpreso dalle dichiarazioni del bravo, l’Innominato decide di vedere di persona la fanciulla. L’innominato raggiunge la squallida stanza della vecchia serva , dove Lucia si è rannicchiata in un cantuccio, e le si rivolge con inaspettata gentilezza. La giovane terrorizzata lo prega di liberarla, ricordandogli il perdono divino quale compenso per gli atti di misericordia. L’Innominato, sempre più turbato dalle preghiere della giovane, si lascia scappare una mezza promessa per l’indomani . Lucia rimane sola con la vecchia servitrice dell’Innominato, la quale, tra lo stizzito e il terrorizzato, cerca, in modo un po’ goffo, di farle coraggio. La fanciulla rifiuta però il cibo e il letto preparati per lei e rimane accucciata a terra. Lucia resta in una condizione di dormiveglia e nella sua mente si affollano le immagini terribili della giornata. Risvegliatasi poi completamente, ella inizia a pregare e, in cambio della liberazione da quella prigione, fa voto di verginità alla Madonna. Infine, esausta e rasserenata, si addormenta. Intanto la notte passa insonne anche per l’ Innominato. Messosi a letto, egli cerca di recuperare il temperamento di un tempo, ma ogni pensiero di imprese criminose gli riesce sgradevole. Il futuro gli si presenta privo di interesse e il passato diventa una fonte inesauribile di rimorsi. Giunto ormai alla disperazione prende una pistola e pensa al suicidio ma l’eventualità che esista una vita eterna lo induce a desistere. Il ricordo delle parole di Lucia sul perdono divino riaccende però in lui la speranza. L’Innominato decide che libererà la fanciulla il giorno successivo. All’alba, il nobile sente un suono allegro di campane e vede gente festosa nella valle. Incuriosito egli incarica un suo bravo di verificare le ragioni di tanta animazione.
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