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Riassunto – Capitolo 12 – Promessi Sposi

Il capitolo si apre con un’ampia digressione storica nella quale si analizzano le ragioni della carestia: raccolti scarsi, sprechi, pressione fiscale. La scarsa disponibilità di materie prime porta inevitabilmente al rincaro del prezzo del pane, la cui causa, viene attribuita a chiunque possiede del grano, come fornai e coltivatori. Un mattino una folla, affamata e arrabbiata, blocca un garzone incaricato di portare il pane alle famiglie più abbienti: prende così avvio il tumulto di San Martino. La massa si dirige poi verso il forno “delle grucce” e, malgrado l’intervento degli alabardieri e del capitano di giustizia, rubando pane, farina, denaro. Renzo, incuriosito da tutto quel movimento, si muove inconsapevolmente verso il cuore del tumulto ascoltando i pareri contrastanti dei presenti. La folla si dirige poi verso piazza del Duomo, passando sotto la statua di Filippo II, la quale offre all’Autore lo spunto per alcune riflessioni sui simboli del potere. Giunge poi la voce di nuovi disordini in piazza Cordusio. La voce si rivela però falsa e la massa, inferocita e delusa, decide di dar l’assalto alla casa del vicario di provvisione, ritenuto responsabile della scarsità di cibo. Renzo, pur non volendo farsi coinvolgere nella rivolta, viene vinto dalla curiosità e si lascia trascinare dalla folla.

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