Dante e Virgilio arrivano nell’ultima regione di Cocito e dell’intero Inferno, nella Giudecca dove sono puniti i traditori dei benefattori, che giacciono in quattro posizioni diverse ma sono tutti irriconoscibili perché completamente inglobati nel ghiaccio. Al centro della distesa è conficcato fino alla cintola Lucifero, imperatore infernale, tanto bello prima del tradimento quanto mostruoso ora: ha tre facce, una giallognola, una rossa e una nera, e sei ali di pipistrello che sbattendo danno origine ai tre venti infernali che gelano Cocito e che avevano in precedenza suscitato la curiosità di Dante. Nelle tre bocche di Lucifero sono martoriati i tre maggiori traditori, di Dio e dell’impero: Giuda Iscariota al centro, visibile solo per le gambe che dimena, ai lati Bruto e Cassio che penzolano all’esterno con la testa. Quindi Dante si stringe a Virgilio che al momento oppurtuno si aggrappa al corpo peloso di Lucifero e inizia la discesa; arrivati alle anche del re infernale i due si capovolgono, e continuano l’arrampicata questa volta risalendo, tanto che Dante crede di ritornare all’Inferno. Invece i due si ritrovano a percorrere un passaggio nella roccia: Dante chiede spiegazioni, e scopre così di aver passato il centro della terra al momento del cambio di posizione durante la discesa e di stare ora risalendo verso l’emisfero occupato dalle acque, dove è giorno quando sull’altro è notte, e dove si trova la montagna del Purgatorio. Da questa parte cadde Lucifero, fino a conficcarsi al centro del globo, a testa in giù rispetto all’eden. Infine Virgilio e Dante, guidati dal suono di un ruscello, escono all’aria aperta.
Fonti: italica.rai.tv