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Riassunto – Canto 19° – Inferno – Divina Commedia

Dal ponte sulla terza bolgia Dante osserva il fondo, tutto disseminato di fori nella pietra tondi e larghi quanto i bacili battesimali di San Giovanni a Firenze: nei fori sono infilati a testa in giù gli ecclesiastici che fecero commercio dei beni sacri, i simoniaci, di cui spuntano solo le gambe, che guizzano e scalciano a causa del fuoco appiccato alle piante dei piedi. Per poter parlare con un dannato Dante e Virgilio scendono nella bolgia, e si accostano al foro dove è conficcato papa Niccolò III, che spiega un iniziale equivoco con il fatto che è in attesa dell’arrivo di papa Bonifacio VIII prima, e poi di Clemente V, che prenderanno il suo posto spingendolo in profondità fra le fessure della roccia. Dante replica con una dura condanna della degenerazione della chiesa, che per avarizia ha abbandonato gli insegnamenti evangelici e si è dedicata alla cupida venerazione del denaro. Quindi, per risalire la riva del fossato, Virgilio prende Dante in braccio e lo porta sull’argine della quarta bolgia.

Fonti: italica.rai.tv

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