Introduzione al Verismo: l’ottocento è considerato il periodo in cui il romanzo raggiunge il culmine della sua importanza. Ai giorni nostri non esistono più poeti e poesie, ma canzoni e cantautori. La poesia è destinata ai letterati, il romanzo a tutti. L’unico romanzo celebre del 1800 è I promessi sposi di Alessandro Manzoni.
Maggiore esponente della poesia nel 1300: Italia.
Maggiore esponente della poesia nel 1800: Francia.
Emile Zola – fonte d’ispirazione per Giovanni Verga – viene considerato il padre del Naturalismo, capace di scrivere romanzi in grado di descrivere e rappresentare al meglio la realtà degli ambienti descritti. In Italia il Naturalismo viene conosciuto come Verismo.
Il Verismo nasce da qualcosa che c’era prima, come tutte le correnti letterarie: deriva dal Romanticismo, troppo ricco di emozioni e sentimenti; il Verismo invece è qualcosa di più descrittivo e razionale.
Zola e Verga volevano dimostrare che la realtà poteva essere descritta e agiva in modo determinato.
Verga cercherà di rappresentare la realtà attraverso la stesura di cinque romanzi scritti in base ad ogni classe sociale. La letteratura verista -> fatta d’intenti.
Emile Zola nasce nel 1840 e muore nel 1902 – Verga nasce nel 1840 e muore nel 1922.
Ottocento: secolo della borghesia – buon tenore di vita per le persone. I cittadini acquisiscono diritti – nascita di nuove imprese – sviluppo delle ferrovie e dell’elettricità. Ciò che placa questi sviluppi è lo scoppio della prima guerra mondiale, nel 1914.
Esponente importante del verismo è Balzar: scrittore de Le comedie Humane – non aveva alcun tipo di obiettivo scientifico.
Accanto al Verismo troviamo un’altra corrente letteraria totalmente diversa, il Decadentismo.
Decadentismo – descrivere personaggi nelle loro caratteristiche – nessun interesse per la descrizione della realtà – sviluppato in Francia e poi in tutta Europa – interesse incentrato nell’estetica.