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Dal sistema Feudale a San Francesco – Sintesi

Sistema Feudale

All’epoca delle grandi migrazioni che provocarono il crollo dell’impero romano, l’esercito germanico era formato da tutti gli uomini adulti che sapessero portare le armi. Ma nel VII secolo, quando si diffuse la staffa, il cavaliere aveva bisogno della lancia, della spada, dello scudo e di un equipaggiamento in ferro che proteggesse la sua persona. Tutto ciò però costava molto caro per questo l’esercito si trasformò in una schiera elitaria formata da ricchi professionisti. Nell’VIII secolo la società medievale era divisa in proprietari terrieri e contadini. Si sviluppò così il sistema feudale , nel quale i vassalli dovevano offrire, in cambio di un pezzo di terra, servizio ai ricchi signori.

Sacro romano impero

La notte di natale dell’anno 800 Carlo Magno fu incoronato dal papa Leone III imperatore. Questo gesto venne fissato nella collettività come l’immagine di un sovrano che, in ginocchio dinanzi al pontefice, riceve dalle sue mani il potere. Ma come Leone III poteva sentirsi superiore al sovrano, anche Carlo poté sentirsi investito del ruolo di guidare la cristianità. Il Sacro romano impero nacque all’insegna dell’ambiguità e nell’assenza di divisione dei compiti fra imperatore e papa.

Ottone I

Nel 962 Ottone, duca di Sassonia, si proclamò imperatore e diede vita al sacro romano impero germanico. Sosteneva di aver ricevuto il potere da Dio e di essere il vero capo supremo della chiesa, dove il papa era subordinato dall’imperatore.

La lotta per le investiture

La lotta per le investiture fu un durissimo scontro che oppose per molti anni il papato all’impero. Il papa Niccolò II proclamò che […]. Tra gli ispiratori di Nicolò II ci fu Gregorio VII che, eletto papa nel 1073, realizzò il Dictatus papae, un documento nel quale il papato romano rivendica per sé ogni potere. Ad opporsi a Gregorio ci fu Enrico IV […] che nel 1075 fece deporre il pontefice. Il papa scomunicò l’imperatore che fu costretto a umiliarsi restando per tre giorni in mezzo alla neve.

Crescita demografica e carestie

A partire dal IX secolo, la popolazione prese lentamente ad aumentare con un processo di crescita graduale e costante. Però le risorse agricole non crebbero. L’XI secolo fu quello delle grandi carestie. Si arrivava spesso a mangiare carne umana. La segale dalla fine del X secolo cominciò a essere nociva, provocava una terribile malattia chiamata fuoco di Sant’Antonio. Nell’XI secolo gli uomini cominciarono a ricavare spazio per le culture dalle foreste e grazie al fabbro si iniziarono a ferrare gli animali, cioè a sfruttarli come ausilio per il lavoro nei campi. Nasce poi la carruca dotata di ruote e il giogo frontale. Per rendere il più possibile le terre si adottarono inoltre come strategie la rotazione triennale e biennale.

La crociata

Il 27 novembre 1095, al concilio di Clermont, in Francia, papa Urbano II chiamò la cristianità latina a una mobilitazione generale contro i musulmani. Nel momento in cui raggiunse le masse, il tema della spedizione verso Oriente cambiò natura. Infatti da un conflitto limitato e mondano si passa a un gigantesco scontro escatologico dopo il quale avrebbe dovuto nascere un millennio di pace. Nel 1096 i gruppi crociati, diretti a Gerusalemme, presso la valle del Reno fecero strage delle comunità ebraiche di quella regione (gli ebrei erano infatti considerati i seguaci del diavolo). Nel 1099 i guerrieri crociati raggiunsero la città santa che venne espugnata il 15 luglio.

Rivoluzione Commerciale

L’XI secolo vide la potenza di Amalfi che praticava un commercio triangolare con i paesi islamici e con Bisanzio. Nel 1073 venne però conquistata dai normanni. La fine dell’indipendenza portò la fine dei traffici commerciali con Bisanzio, con cui i Normanni erano in conflitto. Il posto di Amalfi fu preso da venezia, che nello scontro tra normanni e bizantini si schierò con l’imperatore. Venezia ricevette in cambio il libero commercio con tutti i porti dell’impero.

La principale imbarcazione utilizzata per trasferire in Italia le preziose merci orientali era la galera, associava la propulsione a vela con quella dei remi. La sua forma era lunga e snella con una vela non più a quattro punte, ma a tre (vela latina), questo permetteva all’imbarcazione di navigare controvento. Nel Xi secolo il costo delle navi era elevatissimo, si fece ricorso così alle associazioni.

Comuni in Italia

Nei decenni tra l’XI e il XII secolo i centri urbani si diedero una nuova struttura politica, detta comune. In un primo tempo, l’istituzione politica più frequentemente adottata fu quella dei consoli. Nelle loro funzioni i consoli erano di solito associati ad un Consiglio che esercitava il potere legislativo. Tutti i comuni italiani conobbero una lotta politica aspra e violenta per la presenza di fazioni contrapposte, che si disputavano il controllo del potere. Per sedare queste lotte si fece ricorso all’istituto del podestà. Era scelto fuori dalla città in modo da garantire la sua imparzialità nei confronti delle diverse fazioni. A fianco del governo si organizzò il comune del popolo che finì per conquistare il potere in tutti i centri urbani. Le lotte civili fra popolo grasso e popolo minuto comportarono alla nomina di un signore che era a capo del potere.

Federico I di Svevia

Il primo sovrano che si mise alla ricerca di nuove strade per rafforzare l’autorità imperiale, dopo il concordato di Worms, fu Federico I di Svevia detto Barbarossa. Nel 1158 scese in Italia a Roncaglia dove rivendicò dai comuni tutti i diritti del re, richiese inoltre il versamento dei tributi. Nel 1162 Milano si assunse il compito di guidare la lotta contro l’imperatore, ma venne espugnata, il progetto dell’imperatore si infranse nel 1176 quando il suo esercito fu sconfitto vicino a Legnano dalle truppe della Lega Lombarda. Nel 1183 con la pace di Costanza Federico I fu costretto a concedere l’autonomia ai comuni italiani.

Innocenzo III

Il papa Innocenzo III era sostenitore della tesi dell’assoluta superiorità del papa rispetto all’imperatore. Questa concezione fu ripresa da Bernardo di Chiaravalle che nella teoria delle due spade afferma che i re esercitavano la sovranità solo nella misura in cui il papa conferiva loro il diritto di far uso del potere temporale.

Crociata contro Costantinopoli

Nel 1199 un gruppo di signori francesi e tedeschi decise di organizzare una nuova crociata per la riconquista di Gerusalemme che era sotto il dominio di Saladino. L’esercito cristiano si radunò a Venezia che aveva garantito loro il trasferimento delle truppe verso Oriente in cambio della conquista della città di Zara. La crociata si spostò poi però verso Costantinopoli che fu conquistata nel 1204.

Battaglia di Bouvines

Il re di Francia e il re di Inghilterra erano impegnati in una lotta per il controllo di molte terre francesi rivendicate da entrambi. Nel 1214 si arrivò alla resa dei conti, infatti il 27 luglio a Bouvines ebbe luogo lo scontro decisivo. Tale battaglia fu la più importante del medioev e viene definita come il crocevia della storia d’Europa. Conseguenze In Francia con la vittoria del re Filippo Augusto il potere del re supera quello dei signori feudali. In Inghilterra il re Giovanni Senza Terra si indebolisce: è costretto dalle pressioni dei baroni a concedre la Magna Charta Libertatum documento che limita il potere del re.

Nascita del Parlamento

Nel 1258 Enrico III fu costretto a cedere le Provvisioni di Oxford, con le quali 15 baroni dovevano restare stabilmente a fianco del re a controllare il suo operato. Questo fu il primo nucleo della così detta Camera dei Lords.

Federico II

Federico II dedicò le proprie energie a rafforzare la sua posizione di sovrano italiano. Dopo aver fissato la sua corte a Palermo, la trasformò in un centro culturale. Qui nacque la scuola siciliana costituita da un gruppo di poeti che componevano poesie d’amore in volgare italiano. Nel 1231 con le costituzioni di Melfi, Federico II tolse il potere ai signori dell’italia del sud e della sicilia. Con la costituzione in favore dei principi concesse ai signori tedeschi una grande autonomia. Voleva uno stato centralizzato amministrato dal sovrano. Alla morte di Federico II il controllo della sicilia passò a Manfredi che venne sconfitto da Carlo d’Agio, chiamato dal papa, a Benevento.

Pietro Valdo

Intorno al 1150 nelle città comincia ad aumentare il livello di alfabetizzazione, in tal modo a molti cristiani fu possibile leggere il Vangelo e conoscere numerosi episodi evangelici di Gesù. Nel 1170 Pietro Valdo , dopo aver letto il Vangelo, decise di seguire Gesù, donò infatti tutti i suoi beni ai poveri e cominciò a vivere di elemosine. Valdo ebbe presto numerosi seguaci che iniziarono a criticare la ricchezza degli uomini di chiesa. Nel 1184 i valdesi furono scomunicati e dichiarati eretici.

Catari

Il catarismo ebbe seguaci in tutta Europa e si impose nella Francia del sud. La parola catari viene fatta derivare da katharoi che significa puri, si crede anche che derivi da catus (gatto). Con autentici gli avversari dei catari indicavano coloro che erano nemici della Chiesa, impossibili da convertire. Dio, secondo i catari, aveva creato solo le anime: il diavolo era riuscito a incarcerarle nei corpi, Cristo inoltre non aveva assunto un corpo reale e solo apparentemente aveva patito sulla croce. Papa Innocenzo III bandì una vera crociata contro i catari. Il 16 marzo 1244 Montesègur fu conquistata e 224 catari bruciati a rogo.

San Domenico e San Francesco

Intorno al 1203 il prete Domenico di Guzman ottennè dal suo vescovo l’autorizzazzione a vivere in assoluta povertà per predicare agli eretici la dottrina cattolica. Nel 1216 venne fondato l’ordine monastico dei domenicani. In italia intanto aveva fatto la sua comparsa Francesco d’Assisi, anche esso decise di predicare in povertà e cercava di tuffarsi in esperienze pericolose. Egli trovò la forza di abbracciare un lebbroso . I seguaci di francesco dovevano guadagnarsi da vivere con il lavoro manuale, ma avevano il divieto di accettare e maneggiare il denaro.

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