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Appunti di Filosofia

Filosofia

La parola filosofia deriva dal greco “filèin” cioè amare e “sofìa” cioè sapienza, ossia “amore per la sapienza”. Si afferma tradizionalmente che la filosofia sia nata in Grecia per tre motivi fondamentali. 1) I greci sono stati gli iniziatori dei primi testi scritti di filosofia . 2) i Greci affondano le loro radici nel mondo ellenico. 3) i Greci si sono impegnati per primi in quell’indagine critica e razionale. La filosofia è lo studio sia in relazione con la realtà che con la conoscenza.

I misteri e i sette savi

Un ulteriore affermazione dell’esigenza filosofica si nota nella religione dei Misteri a cui appartengono il culto di Dioniso, il culto di Demetra e l’orfismo. L’orfismo era dedicato al culto di Dioniso ed era organizzato in comunità, lo scopo dei riti che la comunità celebrava era quello di purificare l’anima dell’iniziato.

I primi filosofi

Il pensiero dei primi filosofi si incentra soprattutto sul problema della realtà primaria, esiste secondo loro una realtà unica ed eterna, di cui ciò che esiste è una manifestazione passeggera. Essi denominano tale sostanza come archè, il principio di tutte le cose. Questo principio si identifica con ilozoismo (materia animata), panteismo (forza divina), monismo (legge unica).

Talete

Il fondatore della scuola ionica è Talete di Mileto. Talete fu uomo politico, astronomo, matematico e fisico. Dobbiamo ad Aristotele la conoscenza della sua dottrina fondamentale: “Talete dice che il principio è l’acqua e sosteneva che la Terra sta sopra l’acqua”.

Anassimandro

Concittadino e contemporaneo di Talete, Anassimandro nacque nel 611-610 a.C. e morì nel 547, fu il primo a chiamare la sostanza unica e primordiale come archè, lui riconobbe questo archè nell’apeiron, ovvero in un principio infinito e indeterminato dal quale tutte le cose che avessero origine si sarebbero dissolte quando si fosse concluso il ciclo stabilito per esse da una legge cosmica.

Anassimene

Anassimene di Mileto fiorì verso il 546-545 a.C e morì verso il 528-525. Egli riconobbe come principio l’aria, descrive come questa determina la trasformazione delle cose: rarefacendosi l’aria diventa fuoco, condensandosi diventa vento, condensandosi ancora acqua, terra e quindi pietra.

Pitagora

Pitagora nacque a Samo, probabilmente nel 571-570 a.C e morì nel 490. A crotone fondò una scuola. Pitagora non scrisse nulla, l’unica cosa che gli si può attribuire con certezza è la metempsicosi, cioè la trasmigrazione delle anime, dopo la morte, in corpi di altri uomini. Considerava il corpo come la prigione per l’anima e la vita corporea come una punizione per una colpa originaria, la via per la libertà era la filosofia. I pitagorici pensavano che il numero fosse la sostanza delle cose. Il numero era infatti per loro un insieme di unità e l’unità è considerata identica al punto geometrico. Per loro il mondo era fatto di numeri e tutto aveva un ordinamento geometrico esprimibile in numeri. Attribuivano al dispari un entità limitata e al pari un entità illimitata.

Eraclito

Eraclito visse a Efeso tra il VI e il V secolo a.C., scrisse “Intorno alla natura” costituita da aforismi e sentenze brevi e taglienti. Alla base di eraclito vi è la contrapposizione la filosofia, la verità e la mentalità degli uomini, fonte di errore. Esso concepisce il mondo come un flusso perenne in cui “tutto scorre” (panta rei) come fa la corrente di un fiume, le cui acque non sono mai le stesse. Un’altra teoria di Eraclito è l’unità dei contrari, in cui afferma che la legge segreta del mondo risiede nella connessione dei contrari , lottando fra loro, non possono stare uno senza l’altro.

Eleatismo

L’eleatismo, che deriva dalla città di Elea, pretende di andare oltre la superficie, per giungere a un essere unico, eterno e immutabile.

Parmenide

Fondatore della scuola Eleatica fu Parmenide, nato a Elea visse tra il 550 e il 450 a.C. espose il proprio pensiero in un opera intitolata “Sulla natura”. Secondo la sua tesi l’essere è e non può non essere, il non essere non è e non può essere. Gli attributi che caratterizzano l’essere vero o autentico sono per Parmenide: ingenerato e imperituro, eterno, immutabile e immobile, unico e omogeneo e finito. Nella seconda parte della sua opera Parmenide esprime una dottrina dualistica: il mondo sarebbe governato da due principi opposti la luce e la notte.

Zenone

Nato verso il 489 e morto sotto tortura nel 431, gli argomenti di Zenone sono contro la realtà del movimento, il primo di questi argomenti è “dello stadio” in cui afferma che non è possibile percorrere in un tempo finito infinite parti di spazio, infatti per arrivare a un estremità di uno stadio partendo dall’estremità opposta bisognerebbe percorre prima la metà dello stadio, poi la metà della metà, fino all’infinito . Il secondo argomento è quello “dell’Achille” in cui afferma che una tartaruga non sarà mai raggiunta da Achille piè veloce se ha un passo di vantaggio nei suoi confronti, così la distanza tra Achille e la tartaruga non si ridurrà mai a zero. Il terzo argomento è quello “della freccia”: una freccia che ci appaia in movimento è in realtà immobile. Il quarto argomento è quello delle “masse nello stadio”, esso afferma che in uno stadio un punto mobile va a una certa velocità e simultaneamente al doppio di essa.

I Filosofi pluralisti

I filosofi dopo l’eleatismo tornano a interessarsi del problema della natura. Di Eraclito e accettano l’idea del divenire incessante delle cose. Di Parmenide accolgono invece il concetto dell’eternità e dell’immutabilità dell’essere “vero”. Questi filosofi giungono al principio secondo cui, in natura, nulla si crea e nulla si distrugge veramente, ma tutto si trasforma soltanto. Questi pensatori sono detti “fisici pluralisti”, in quanto ritengono che i principi della natura siano molteplici.

Empedocle

Empedocle nacque tra il 464 e il 481 a.C. e morì a sessan’tanni circa. Di lui ci sono rimasti molti frammenti appartenenti a due poemi intitolati “Sulla natura” e “Purificazioni”. Come Parmenide, Empedocle ritiene che l’essere non possa nascere né perire. Cerca inoltre di spiegare l’apparenza della nascita e della morte affermando che l’unione degli elementi è la nascita delle cose, la loro disunione la morte.

Gli elementi sono quattro: fuoco,acqua, terra e aria, quattro radici animate da due forze opposte: l’amore e l’odio.

Anassagora

Anassagora nacque tra il 500 e il 496 a.C. Anche esso ammette il principio di Parmenide secondo cui nulla nasce e nulla perisce, intendendo il verbo nascere come riunirsi e perire come separarsi. Gli elementi che si uniscono e si separano sono i semi, particelle piccolissime e invisibili della materia.

Il carattere fondamentale dei semi è che essi sono infinitamente divisibili, non vi è una quantità minima, secondo Anassagora e analogamente non vi è una grandezza massima. Anassagora inoltre riconosce una forza nei semi che li fa muovere, tale forza è un’intelligenza divina o nous.

Democrito

Democrito nacque ad Abdera intorno al 460-459 a.C., ritiene che il filosofo debba cercare di raggiungere la realtà “autentica” delle cose.

Gli atomisti identificano l’essere con il pieno e il non essere con il vuoto. Il pieno è la materia, il vuoto è lo spazio in cui essa si muove. La materia è a sua volta costituita da un insieme di atomi cioè di particelle indecomponibili. Contro Zenone gli atomisti affermano che la divisibilità all’infinitvo vale solo in campo logico-matematico, ma non in campo reale, difatti democrito spiega che esistono delle particelle minime non ulteriormente decomponibili. Questi atomi sono pieni, immutabili, ingenerati ed eterni. Così come gli atomi erano infiniti, Democrito riteneva che vi fossero infiniti mondi.

Materialismo La materia con il vuoto costituisce l’unica sostanza e l’unica causa delle cose. Ateismo. Meccanicismo il metodo che consiste nello spiegare le cose in virtù delle “cause” efficienti naturali che le producono. Casualismo teoria per la quale tutto ciò che avviene nell’universo presuppone un sistema ben preciso di cause che lo ha prodotto.

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