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Raffaello Sanzio formazione e opere – Riassunto

Raffaello Sanzio nasce a Urbino nel 1483, egli si viene formando in relazione ai vari ambienti che frequenta, la sua cultura si va formando attraverso i contatti con gli ambienti neoplatonici, studia tutto ciò che gli si offre, ne trae spunto per arricchire la propria personalità. Dopo la morte del padre passa alla bottega del Perugino, il primo vero maestro. Alla base della sua formazione c’è la pittura classica.

Le tre grazie: una linea sinuosa descrive la figura, vi è una disposizione dei tre morbidi corpi ed un elegante intreccio delle braccia, i rapporti armonici sono ereditati dall’antichità classica.

La composizione nasce da un’idea del Perugino: un gruppo di personaggi divisi in due schiere, sul fondo un tempio a pianta centrale, il sacerdote, in ambedue i casi, sostiene i polsi degli sposi mentre Giuseppe infila l’anello a Maria, la piazza è pavimentata a schacchi, in modo da indicare la prospettiva, tutto va in fuga verso la porta, dietro la quale si vede il paesaggio. Il tempio di perugino è ottagonale con un pronao su quattro lati, il tempio di Raffaello con i suoi 16 lati raggiunge quasi la circolarità, ha una peristasi di archi.

Nella madonna del cardellino compaiono gli alberi di Leonardo, ma non vi è però l’inquietante analisi della natura e il senso cosmico di essa, il paesaggio è costruito mediante la prospettiva cromatica; vi è una struttura piramidale. La natura è luogo amico.

Schema a diagonali dalla discendenza delle colline, al centro vi è il corpo di Cristo inerme con le membra rilascate, il personaggio che regge il corpo a destra è tipico di Michelangelo, indica fierezza. Al lato le donne pie e la Vergine svenuta per il dolore.

Nella prima stanza della Segnatura, le quattro pareti sono lunettate, imposta le scene principali sulla linea curva. La prima scena, la disputa del sacramento, Dio si è incarnato nel Figlio per riscattare l’uomo, nella parte inferiore vi è l’ostia consacrata che è punto di convergenza delle linee prospettiche, indicate dalle strisce della pavimentazione, nella parte superiore lo spirito santo è racchiuso in un cerchio d’orato, il padre benedicente è circondato da una calda luce solare; in terra gli uomini discutono il miracolo dell’ostia, in cielo i santi si adunano intorno al redentore.

La scena della scuola di Atene si svolge entro un’architettura classica a croce greca con cupola centrale, al centro in alto evidenziati dalla luminosità del cielo avanzano Platone e Aristotele, attorno e sotto di loro, ci sono i massimi filosofi.

Nella seconda stanza il tema è religioso e politico, nel miracolo di bolsena, sopra lo spazio occupato dalla finestra pone l’altare ove si svolge il rito, recupera lo spazio diseguale accostando a destra della finestra una pedana. Liberazione di san pietro, la luce proviene da cinque fonti, per intervento divino san pietro esce dalla cella chiusa e sorvegliata sorpassando le guardie sprofondate nel sonno.

Fin dalle sue prime opere Raffaello rivelò l’assoluta originalità del suo linguaggio pittorico nella tendenza a semplificare classicamente la composizione, accentuandone in modo nuovo lo spazio architettonico, nel quale si dispongono le figure umane, che acquistano così nella chiara luminosità del tessuto cromatico e nell’equilibrio delle misure e dei gesti un valore di bellezza immobile, ideale e insieme naturalissima.

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