Lucia si è appena svegliata quando vede entrare nella stanza la buona donna mandata dal cardinale e don Abbondio. Dapprima incredula e frastornata , poi consolata , capisce di essere davvero libera grazie alla miracolosa conversione dell’innominato , il quale le si presenta davanti per chiedere perdono. Quindi tutta la comitiva riprende il cammino per il paese. Lungo la strada , la donna continua a consolare Lucia , spiegandole la miracolosa vicenda che ha portato alla sua liberazione. Anche don abbondio si sente sollevato dai timori immediati di quei luoghi e di quel personaggio, ma altri pensieri cominciano a preoccuparlo : il disagio della cavalcata , le possibili reazioni di Don Rodrigo, l’eventualità di dover rendere conto al cardinale del matrimonio non celebrato. Giunti in paese , la comitiva si separa : l’0innominato va a colloquio con il cardinale , don Abbondio si avvia subito verso casa , mentre Lucia viene ospitata in casa della donna , che è la moglie del sarto del luogo . Solo qui , ripresasi dallo spavento e dalle emozioni , la giovane si rammenta del voto di castità fatto la notte precedente : il ricordo le provoca un immediato smarrimento, subito rappreso dal pensiero della grazia ricevuta. Tornano a casa dalla funzione il sarto e i tre figlioli, che subito fanno festa a Lucia e raccontano le meraviglie della messa celebrata dal cardinale. Giunge quindi il curato del paese, annunciando la visita del cardinale nel pomeriggio, e l’arrivo imminente di Agnese. Costei è infatti per strada, dove ha incontrato don abbondio che ha cominciato a tranquillizzarla sulle condizioni di Lucia. Giunta a casa del sarto, le due donne si abbracciano commosse e si affannano a raccontarsi gli ultimi avvenimenti. Lucia tace alla madre solo la questione del voto. Il cardinale , dopo aver pranzato con l’innominato , si reca a casa del sarto. Qui viene a conoscenza delle varie vicissitudini della giovane e dell’ambigua posizione di Renzo , mentre Agnese accenna alle responsabilità di don Abbondio rispetto al mancato matrimonio. Si impegna quindi a chiarire la situazione e a trovare una sistemazione sicura per Lucia: per ora resterà a casa del sarto, fino all’imminente visita pastorale di Federigo al suo paese. Nel frattempo, l’innominato torna al castello , preceduto dalla notizia del grande fatto. Riuniti i suoi uomini in una grande sala, con l’antica autorità ma con toni straordinariamente mutati, comunica la sua decisione di cambiare vita: chi vorrà restare alle nuove condizioni , sarà ben accetto , gli altri dovranno andarsene. Mentre i bravi si ritirano pensierosi , l’innominato torna nella sua camera e , dopo aver recitato alcune preghiere imparate da bambino , si addormenta di un sonno profondo e sereno.
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