La struttura dottrinale dell’Inferno richiama il costante utilizzo simbolico del numero 3: i dannati sono infatti ripartiti in tre categorie, ciascuna localizzata in una sezione decrescente della cavità sotterranea.
L’ordinamento delle pene, come dice Virgilio nel canto XI, dipende dall’Etica Nicomachea di Aristotele, e prefigura una gerarchia del male basata sull’uso della ragione.
I peccatori più “vicini” a Dio a alla luce, posti cioè nei primi più vasti gironi, sono gli incontinenti, quelli cioè che hanno fatto il minor uso della ragione nel peccare.
Seguono i violenti, che a loro volta sono stati accecati dalla passione, sebbene a un livello di intelligenza maggiore dei primi.
Gli ultimi sono i fraudolenti e i traditori, che hanno invece sapientemente voluto e realizzato il male.