Luogo: III cerchio: golosi
Al risveglio Dante si ritrova nel terzo cerchio, dove i dannati per il peccato di gola giacciono prostrati da una pioggia scura, mista di grandine e neve, e vengono dilaniati da Cerbero, un mostruoso cane a tre teste con elementi umani. Non appena Virgilio ha placato la ferocia del custode dandogli in pasto una manciata di terra, un dannato si leva a sedere e richiama l’attenzione di Dante, dicendogli di essere fiorentino e di chiamarsi Ciacco. Alle domande di Dante sul futuro di Firenze, sulla situazione presente e sulle cause della discordia attuale, Ciacco risponde profetizzando un primo, effimero, successo dei guelfi bianchi seguito entro breve tempo da una più duratura vittoria della parte nera; quindi il dannato esprime un severo giudizio sulla condizione morale della città e indica nei vizi l’origine delle contese. Infine, dopo aver dato notizie sul destino ultramondano di eminenti personaggi fiorentini, Ciacco ricade a terra. Quindi Dante e Virgilio riprendono il cammino e, parlando della sorte dei dannati dopo il giudizio universale, arrivano sul ciglio del quarto cerchio, dove li attende Pluto.
Fonti: italica.rai.it