La schiera dei lussuriosi guarda stupita Dante e una delle anime, fattasi avanti, gli chiede, come consueto, spiegazioni. Il poeta sta per rispondere ma ne è impedito dal sopraggiungere di un’altra schiera, che procede in senso contrario alla prima: sono i sodomiti. I due gruppi si avvicinano e si scambiano saluti amichevoli e al momento della separazione i lussuriosi ricordano, a mo’ di monito, il mito di Pasifae, i sodomiti Sodoma e Gomorra. Finita questa sorta di rituale, Dante riprende a parlare e a sua volta chiede a quell’anima informazioni sui penitenti di quel girone. Essa chiarisce peccato e colpa di entrambi i gruppi di espiandi e alla fine dichiara di essere il poeta stilnovista Guido Guinizzelli. Dante resta turbato di fronte a colui che definisce maestro suo e di tutti gli altri poeti d’amore; poi i due iniziano a parlare e Guido gli addita Arnaut Daniel che, fattosi avanti al congedarsi dell’altra anima, si presenta parlando in provenzale, per tornare subito dopo nella fiamma che purifica dal peccato di lussuria.
Fonti: italica.rai.it