Giovanni Verga
Vita dei campi: prima opera di Verga; raccolta di 8 novelle in cui i protagonisti sono contadini, i pastori, i minatori di una società pre moderna, quella della campagne siciliane in cui domina il latifondo.
Novità -> la voce narrante non è più quella dell’autore, ma degli stessi personaggi popolari. Uno dei capolavori appartenente alla raccolta Vita dei campi è Rosso Malpelo.
Rosso Malpelo: il tema è l’escluso, coincide con il più povero ed il più emarginato. Rosso Malpelo rappresenta l’emblema della diversità, perché non solo è povero e orfano, ma ha i capelli rossi, simbolo della sua diversità e sembrano legittimare la persecuzione sociale di cui è vittima. In questa novella Verga sperimenta per la prima volta la tecnica dello straniamento, in quanto viene sostenuta una realtà rovesciata, in cui è strano ciò che dovrebbe essere normale (i sentimenti risultano strani laddove domina solo l’interesse economico) in cui prevale la violenza del più forte sul più debole.
Nei confronti di Rosso Malpelo la tematica è sia materiale, in quanto viene perseguitato dalla comunità, sia psicologica, in quanto viene indotto a sentirsi in colpa per la sua diversità. Egli però ha il coraggio di guardare in faccia alla realtà violenta in cui vive e di dichiararne le leggi spietate all’amico Ranocchio.
C’è inoltre una regressione dell’autore al punto di vista dei personaggi ignoranti e superstiziosi, anche se il punto di vista dell’autore finisce per emergere, in quanto ci fa capire che in realtà Rosso Malpelo non è così cattivo come lo si descrive, ma viene considerato tale a causa delle recriminazioni postegli nei suoi confronti, accusato di essere la causa principale della morte del padre e del fidato amico Ranocchio.