L’ESCLUSA: Marta Ajala, è cacciata dal marito Rocco Pentagora per un tradimento coniugale che in realtà non ha commesso. Lei viene quindi esclusa dalla comunità come adultera e peccatrice. In seguito però consumerà l’adulterio con Gregorio Alvignani, avvocato e noto esponente politico, e rimarrà incinta, ma il marito Rocco, ancora innamorato e pentitosi di averla cacciata la riaccoglie in casa. I due motivi principali del romanzo sono:
– Tema dell’esclusione: che è la condizione tipica sia dell’intellettuale che della donna, la quale cerca un riscatto facendo la maestra;
– Contrasto tra forma e vita: per cui a provocare l’esclusione di Marta non è una condizione oggettiva ma è solo in base all’apparenza. La verità quindi non è più prodotto dell’oggettività, ma il risultato di un’opinione personale e di un prodotto sociale.
UNO, NESSUNO, CENTOMILA: è una narrazione retrospettiva, cioè quando la storia viene raccontata, i fatti sono già accaduti (come il Fu Mattia Pascal). Il protagonista Vitangelo Moscardo, ha molti punti in contatto con il Pascal: come lui, un inetto; non si riconosce nel proprio corpo (in questo caso a causa del suo naso non del tutto regolare); come lui conduce contro il padre una ribellione. Mentre il fu Mattia Pascal il personaggio cerca di affermare la propria identità in modo passivo e inconsapevole, qui Vitangelo Moscarda si fa protagonista attivo attiva della propria liberazione, cioè rifiuta la forma.
Vitangelo Moscardo dopo aver corso il rischio di diventare “uno”, cioè di acquisire una maschera sociale, che ne farebbe il riflesso di “cento mila” ossia una massa anonima di persone, è diventato “nessuno” in quanto è identità, perché ha raggiunto la guarigione isolandosi dalla vita della vita e vivendo senza identità né pensieri.
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